10 LUGLIO 2017, IL GIORNO IN CUI MI SONO LICENZIATO
Dopo 12 anni chiuso in un ufficio ho detto “BASTA“.
Non è vita fare un lavoro che non ti dà nessuno stimolo e nessuna soddisfazione.
Non è vita lavorare sognando il weekend, le ferie d’agosto e il Natale per avere una boccata d’aria. Undici mesi del mio tempo spesi a fare qualcosa che odio in cambio di trenta giorni di libertà.
Non è vita passare i prossimi 35 anni in questo modo perchè non ho avuto la forza di uscire dalla mia “gabbia dorata”, di spezzare queste catene che uccidono e spengono l’anima umana.
Al sicuro, protetti da queste false sicurezze stiamo perdendo i nostri anni migliori, schiavi di un sistema che ci insegna che l’unico stile di vita possibile sia studia-lavora-mutuo-famiglia-aspetta la pensione e guai a te se provi a ribellarti!
Vivere per lavorare, comprare una serie infinita di cose che non ci servono, per poi morire lentamente, giorno dopo giorno, gettando via la chiave di quel famoso cassetto che conteneva i nostri sogni.
Il lunedi è diventato la giornata mondiale della depressione, vittime della routine ci facciamo forza a suon di bestemmie e battute su quanto preferiremmo la morte alla sveglia, eppure ci rassegniamo, convinti che le cose debbano andare per forza così, che non abbiamo il potere di cambiarle!
Ma dove sta scritto?
Metà dello stipendio se ne va in affitto, macchina e bollette, l’altra metà la devi risparmiare, perchè “non vorrai mica restare qui durante le tanto sognate ferie? E come la recuperi la salute che hai perso in questi 11 mesi di lavoro?!?”
LA VOGLIAMO DAVVERO CHIAMARE VITA QUESTA?
“Eh ma almeno sei tranquillo, non corri rischi”
Io non voglio una vita tranquilla, voglio una vita FELICE!
Io voglio correre tutti i rischi di questo mondo se servirà a vivere la vita che ho sempre sognato!
Io voglio, anzi HO BISOGNO di sentirmi VIVO!
Non ho intenzione di ritrovarmi a 60 anni, vecchio e incazzato, a chiedermi “chissà come sarebbe andata se da giovane avessi avuto il coraggio?”
Assolutamente no, non se ne parla, scendo dalla ruota del criceto e mi butto, rimescolo le carte, me la gioco, scelgo la vita, qualunque cosa per riprendere possesso del mio tempo, la cosa più preziosa che possiedo, e fare ciò che amo di più.
Il mondo ci aspetta… il resto poi si vedrà.
Il grado di libertà di un uomo si misura dall’intensità dei suoi sogni
ivo
sottoscrivo in pieno le tue parole Andrea….buon sogno
Veronika
Ciao Ande e Fede,
cercando la frase “mi sono licenziato” ho trovato il vostro blog. Mi fa tanto piacere perché studio Italiano e leggere e tradurre la vostra avventura é il modo piú bello per farlo.
Siete i miei eroi!
Trip'N'Roll
Ciao Veronika!!!
Per noi è un onore, grazie per seguirci e viaggiare insieme a noi 🙂
Un abbraccio
Andre e Fede