LE MERAVIGLIE DI CHIANG RAI
Dopo l’arrivo in Thailandia a Chiang Mai il nostro entusiasmo è tornato ai massimi livelli, sono stati solo dieci giorni ma talmente intensi che non li dimenticheremo facilmente; la serenità, i colori e i sorrisi di questo Paese sono contagiosi, è impossibile non essere di ottimo umore!
Ci resta solamente un’altra tappa nel nord della Thailandia prima di entrare in Laos, la famosa Chiang Rai, a due passi dal confine. Arriviamo dopo solo qualche ora di pullman e non ci sembra vero, ormai eravamo abituati alle lunghissime distanze e agli interminabili viaggi indiani mentre adesso tutto ci sembra una passeggiata, ci rendiamo conto che grazie a quei momenti duri ora siamo ancora più forti, è meraviglioso guardarsi indietro e vedere quanto stiamo crescendo, non possiamo fare a meno di pensare a quanto saremo cambiati alla fine di questo giro del mondo!
Con estremo piacere scopriamo che il nostro hotel è praticamente in mezzo al night market della domenica, il più bello, lasciamo gli zaini e in un batter d’occhio stiamo gia gironzolando tra le bancarelle. Federica ha bisogno di questi momenti di “shopping” anche se sa che non comprerà mai nulla perché il peso finirebbe nello zaino e quindi sulle sue spalle!
Lo street food in Thailandia è veramente qualcosa di straordinario, meglio dei ristoranti, più vario e super economico, una manna dal cielo per noi viaggiatori. Dopo spiedini di carne, uova sode, pannocchie, omelette e mini pancake al cocco (tutto avendo speso meno di 5 euro) ci trasciniamo felici e sazi fino alla nostra camera per la tanto attesa doccia e abbandonarci tra le braccia di Morfeo.
Sveglia presto, energie ricaricate e si esce per fare colazione, ma veniamo fermati dal proprietario dell’hotel che si rivelerà essere la persona più gentile mai incontrata su questa terra. È mezzo giapponese, ecco svelato il mistero della sua calma ed incredibile educazione. Ci disegnerà un mappa a mano per qualunque cosa: per cambiare i soldi, per un buon caffè, per i tuk tuk, per il free tour della città, per noleggiare un motorino… lo amiamo e non fa altro che alimentare la nostra voglia di tornare nel Paese del Sol Levante.
Mappe alle mano, optiamo per iniziare con il free tour, che consiste in un giro di due ore su un piccolo tram elettrico che ci porterà ai principali templi del centro permettendoci anche di dare un primo sguardo a Chiang Rai. La città sicuramente non brilla e non scoppia di vita e di verde come la sorella Chiang Mai, è più spoglia ma d’altra parte è più tranquilla, e di certo non ci mettiamo molto ad allinearci al suo ritmo lento e rilassato. La cittadina non ha rapito il nostro cuore, ma quello per cui siamo venuti è ciò che c’è fuori, noleggiamo un motorino per i giorni successivi (grazie a un’altra mappa del giapponese) e dedicarci ai siti più importanti.
Il Tempio Bianco, una decina di chilometri fuori città, ovvero la visione di un artista folle che ha creato un tempio a metà tra sacro e profano, divenuto meta di milioni di turisti ogni anno. Arriviamo presto per scattare qualche foto e già abbiamo dei problemi, dobbiamo attendere non poco prima che la visuale sia libera ma riusciamo a portare a termine la missione. Dopodiché ci godiamo questo strano luogo, Buddha affiancato ai personaggi dei fumetti, Terminator e cartoni animati. Mostri, draghi, guerrieri, serpenti, mani che escono dal terreno e specchi scintillanti fanno da cornice al sito più incredibile che abbiamo mai visto, così allucinante, unico e diverso, che ci piace!
È mezzogiorno ormai e sono arrivati tutti i pullman di turisti coreani, la situazione è sfuggita di mano, sembra Gardaland a ferragosto e scappiamo a gambe levate.
Visitiamo la Casa Nera, un museo a cielo aperto dove l’artista ha creato la sua casa ideale, un’insieme di edifici con uno stile macabro, con tanto di ossa e pelli animali; anche questo pazzesco e da vedere.
Terminiamo in bellezza con il tempio blu, il nostro preferito. Ancora in costruzione, completamente blu e dorato, il suo interno è completamente dipinto in uno stile semi-psichedelico con un enorme Buddha che fa letteralmente viaggiare i visitatori con la mente.
Il paesaggio che osserviamo dal motorino è meraviglioso, montagne ricoperte di vegetazione che sembrano chiamarci e per l’ennesima volta non ci facciamo pregare. Tornati in città e fatta un’accurata ricerca, ci rivolgiamo all’agenzia Lanna Trek e in men che non si dica organizziamo un trekking per il giorno successivo, proprio tra quelle foreste che tanto abbiamo ammirato da lontano.
Si rivelerà un’esperienza straordinaria, attraverseremo campagne e risaie per poi addentrarci tra la vegetazione risalendo la montagna, mentre le nostre guide ci spiegano tutto ciò che c’è da sapere sulla fauna e la flora locali, facendoci provare tutte le piante commestibili e il mitico ananas thailandese appena raccolto, il più buono e dolce mai mangiato. Pranzeremo in un piccolo villaggio con una famiglia locale che ci preparerà un pranzetto eccellente a base di riso, uova, carne e verdure raccolte durante il nostro cammino. Il pomeriggio invece, dedicato al relax con un bagno in una cascata immersa nella natura dove troveremo la vera pace dei sensi, per poi rientrare in hotel più felici che mai.
L’ultimo giorno di noleggio del motorino lo sfruttiamo per il tratto più lungo, ovvero raggiungere il Triangolo d’Oro, il punto di confine tra Thailandia, Laos e Myanmar, ma non prima di aver visitato la Doy Tung Royal Villa, i giardini della regina che sembrano usciti dal Paese delle Meraviglie di Alice.
Il Triangolo, un tempo famoso per il traffico di oppio ed eroina, ora è una meta turistica. In sè non ha nulla da offrire e non si rivela entusiasmante ma solo il fatto di essere qui e pensare a ciò che rappresentava un tempo, lascia una particolare sensazione che dà comunque un senso alla visita.
Eravamo un po’ scettici inizialmente ma alla fine Chiang Rai ci ha conquistati, siamo totalmente entrati in sintonia col ritmo locale e abbiamo apprezzato veramente tutto ciò che ha da offrire. Ci sentiamo così bene e coccolati che potremmo restare qui un mese intero ma dopo il tempo perso in India al confine con il Myanmar, dobbiamo recuperare un po’ di strada e ci tocca ripartire prima del previsto, entreremo in Laos in slow Boat navigando sul Mekong per due giorni; lo zaino ci chiama e come sempre noi rispondiamo senza esitare!