CINA – Sarà per la prossima volta
La Cina… non basterebbe scrivere un libro per raccontarla!
La nostra avventura qui non è iniziata nel migliore dei modi. Il visto turistico, che solitamente ha durata standard di 30 giorni, ci è stato concesso solo per 10, fortunatamente con doppia entrata, cioè, dopo essere usciti dal Paese saremmo potuti rientrare per altri dieci giorni. Comunque sia, troppo poco tempo.
Grazie a Couchsurfing siamo ospiti di Evan, un ragazzo cinese che ci farà letteralmente da interprete, e perdiamo le prime 48 ore per farci estendere il visto. Dopo due giorni di fatiche, uffici, moduli, stazioni di polizia e timbri vari, solo altri 10 giorni è tutto quello che riusciamo ad ottenere. Purtroppo ci toccherà correre, altro particolare che non ci aiuterà a vivere bene questo immenso Paese, ma finalmente possiamo dedicarci alla nostra avventura.
Iniziamo dalla parte più bella, la sua storia millenaria. In questi pochi giorni, sempre di corsa, siamo rimasti affascinati dall’antica architettura cinese: a Pechino la Città Proibita, il Tempio del Cielo, il Palazzo d’estate e naturalmente la Grande Muraglia Cinese meritano il prezzo del biglietto, ma dovrete sgomitare tra i turisti; da Xi’an, tappa fissa per l’Esercito di Terracotta voluto dall’imperatore per essere protetto dall’aldilà, forse ci saremmo aspettati qualcosa di più; Shangai invece è l’esempio perfetto della modernità cinese, ci sono più grattacieli che persone, ma la sera, illuminato, lo skyline sul fiume è qualcosa che non dimenticherete facilmente; infine, per sfuggire al delirio dei centri abitati, la Riserva dei Panda Giganti a Chengdu e il magnifico parco naturale di Zhangjiajie (che ha ispirato il film Avatar), ci hanno trasportato in un altro mondo, fatto di pace, natura e tranquillità.
Ora le note dolenti, che si sono fatte sentire sin dalla capitale. Pechino è una città immensa (21 milioni di abitanti circa), assordante, caotica, con un traffico esorbitante, neanche un angolo della metropoli viene risparmiato. I cinesi ci stanno stretti, vediamo orribili palazzoni costruiti soltanto per dare un tetto ai troppi abitanti, ci sentiamo soffocare e rabbrividiamo solo al pensiero di abitare in queste grigie e desolanti torri di cemento. L’aria è irrespirabile, per tutto il tempo passato in Cina una cappa ha tappato il cielo e un’inquietante nebbiolina di smog ci ha sempre fatto compagnia. Qui di notte le stelle non esistono, sono solo un lontano ricordo, ed ora capiamo perché la Cina è uno dei territori più inquinati al mondo.
Prendere la metropolitana è più faticoso di una corsa ad ostacoli, e una volta a bordo, per attraversare la città ci vogliono almeno due ore.
Ma questo è niente, il problema più grande che si manifesta in ogni città, paese, mezzo di trasporto o villaggio, è solo uno, la comunicazione. Qui nessuno parla inglese e quel che è peggio è che nessuno ha la minima intenzione di impararlo! Anche i più giovani, che pensavamo fossero la speranza perché “magari lo avranno studiato a scuola”, ti guardano come fossi un marziano dopo un semplice “hello” o “sorry”.
Questo problema rende più lenta e faticosa ogni tipo di attività, iniziativa o programma. Si arriva a fine giornata letteralmente stremati e increduli che un Paese come questo, tanto potente e avanzato per certi versi, sia allo stesso tempo così chiuso ed arretrato. Questa loro abitudine di (non) pensare li sta letteralmente facendo retrocedere: milioni di persone dal volto spento, senza l’ombra di un’emozione, senza passione o il benché minimo amore per la vita, il loro mondo è compreso nei pochi centimetri che separano i loro occhi dal display del cellulare, dal quale non staccano mai lo sguardo, nemmeno per mangiare. Se a tutto ciò aggiungete che anche internet è bloccato (a parte i siti cinesi) potete immaginare quanto il governo faccia il possibile per prevenire qualunque tipo di apertura mentale. L’unica finestra che si affaccia sul mondo esterno è stata chiusa, non si sa mai che a qualcuno vengano in mente strane idee.
Abbiamo viaggiato lentamente, su treni notturni, e abbiamo avuto modo di entrare parecchio in contatto con la gente locale e, ci dispiace dirlo, siamo rimasti delusi. Non abbiamo mai visto un popolo così maleducato, indisponente, chiassoso, sporco e irritante, come quello cinese. Forse venendo qui in vacanza in una grande città la cosa potrebbe passare inosservata, ma attraversando il paese come abbiamo fatto noi tutti questi difetti sono purtroppo all’ordine del giorno e rendono molto meno piacevole il viaggio.
Ovviamente, come in tutte le cose, non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, ci sono anche persone meravigliose (come Evan) ma essendoci circa un miliardo e mezzo di cinesi possiamo dire che la percentuale è molto alta; ci dispiace solo non aver trovato quella pace, quella spiritualità che ci aspettavamo dall’Oriente e da un paese come la Cina. Sicuramente i problemi col visto e la corsa forzata non hanno aiutato, tant’è vero che non abbiamo potuto vedere il sud del Paese, quello delle campagne e della calma, delle risaie e dei piccoli villaggi, quello che forse ci interessava maggiormente, ma sarà un ottimo motivo per tornare, perché ogni cosa nella vita merita una seconda possibilità; noi non ci arrendiamo con te cara Cina.
Ma ora si riparte, dobbiamo andare! Hong Kong ci attende!
valeria
Complimenti ragazzi! Mi sto interessando molto alla Cina dato che sarà la mia prossima destinazione e spesso leggo racconti di gente poco entusiasta che sentenzia dicendo che la Cina è brutta. Secondo me ci sono invece tanti motivi che possono portare a non apprezzare a pieno un luogo come nel vostro caso la corsa contro il tempo e quindi mi è piaciuto molto il vostro volerle dare una seconda possibilità. Concordo anche sul fatto che sicuramente la Cina del Sud sotto questa punto di vista sia più “calma” ed infatti è quella su cui vorremmo concentrarci maggiormente. Vorrei chiedervi però come vi siete trovati a livello di costi, da quel che ho capito viaggiate per un lungo periodo quindi immagino che viaggiate low cost che è quello che vorremmo fare noi, è possibile in Cina? Grazie
Trip'N'Roll
Ciao Valeria 🙂
La Cina merita assolutamente di essere visitata, prima o poi ci ritorneremo sicuramente per esplorare il sud del Paese! Per i costi noi ci siamo trovati bene, abbiamo viaggiato senza problemi low cost e siamo riusciti a rispettare il nostro budget giornaliero di 15 euro a testa (a Pechino ci hanno ospitato tramite Couchsurfing), con spirito di adattamento ce la si fa. Siamo stati sfortunati per motivi di tempo e non abbiamo potuto apprezzarla come merita ma un giorno ci rifaremo 🙂
Un abbraccio
Andrea e Federica